La vegetazione
Il particolare microclima del lago favorisce una rigogliosa vegetazione dalle caratteristiche e tipologie diverse a seconda delle zone in cui si sviluppa.
Nelle aree litoranee, o comunque periodicamente inondate, la vegetazione naturale è dominata da boschi di querce, che nelle zone più alte si alternano ai castagni e ampie coltivazioni di vite, olivo e ortaggi favorite dalla fertilità del terreno. Sono anche comuni specie dal portamento lianoso e rampicante come l’erba morella, con caratteristiche bacche di color rosso, e il vilucchio bianco. Vi sono inoltre canneti a cannuccia di palude in zone in cui l’acqua è profonda fino ad un metro. A volte sono sostituiti da canneti a canna domestica, più fitti ed inospitali per gli animali.
In ambiente acquatico si trovano la brasca perfoliata (potamogeton perfoliatus) con il millefoglio d’acqua (Myriophyllum spicatum), il ceratofillo comune(ceratophillum demersum) e la vallisneria (Vallisneria spiralis), caratteristica per i fiori femminili dal lungo peduncolo spiralato. In acque più profonde, da 1 a 5 metri, crescono la ranocchia maggiore e quella minore (Najas minor), idrofite di piccole dimensioni con le foglie curvate all’indietro e dentellate sul margine, che non raggiungono la superficie dell’acqua.
Da 1 a 3 metri circa di profondità cresce la peste d’acqua comune, specie nordamericana introdotta a scopo ornamentale nella prima metà del secolo XIX, poi sfuggita a coltura e naturalizzata. In acque a media profondità è diffusa la brasca trasparente o erba tinca (Potamogeton lucens), con caratteristiche foglie membranose diafane, che può formare vere e proprie foreste sommerse, come nella zona davanti a Poggio Falchetto.
Tutto il perimetro del lago, da 0,5 circa a 10 metri di profondità, è caratterizzato dalla presenza di tappeti di alghe rigide e fragili, di colore grigio-verde, appartenenti al genere Chara. Per la presenza massiccia di queste alghe, il lago di Bolsena è stato definito appunto “lago a caracee”. Nelle acque poco profonde si sviluppano la zannichellia e la brasca delle lagune.
Le acque correnti dei fossi sono caratterizzate da zolle di vegetazione di colore verde brillante e compatte di erba ranina. Questa pianta si sviluppa sotto il pelo d’acqua, con foglie galleggianti a rosetta, maggiori per larghezza, spessore e dimensioni rispetto a quelle sommerse, che sono invece quasi lineari e con lembo trasparente. Frammista a Callitriche, in acque ferme o a lento scorrimento, si rinviene la lenticchia d’acqua, pianta natante sulla superficie dell’acqua, con piccole radici che non prendono contatto con il fondo.
Sul fondo dei corsi d’acqua, secondo la direzione della corrente, sono ben visibili masse scure costituite dalla brasca crespata, con foglie allungate di colore verde cupo e margine marcatamente crespato.
Sulle rive e sulle isolette di fango che emergono nei fossi crescono il crescione acquatico e la veronica acquatica. In alcuni fossi è possibile osservare tra aprile e giugno, i bei fiori gialli del gaggiolo acquatico.
Specialmente nelle isole Bisentina e Martana si trovano infine piante come platani, eucalipti, ippocastani, magnolie, cedri, palme, pioppi, salici, ontani e i frassini.
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