Bolsena
Bolsena, la città che ha imposto il nome al Lago è adagiata sulle pendici dei monti Volsini a 350 s.l.m. degrada dolcemente verso il piano, lungo la sponda nord orientale del lago omonimo, 31km a N dal capoluogo Viterbo. Del periodo della primitiva città d’origine, di cui faceva parte, l’etrusca Velzna (dall’ubicazione incerta), conserva, mura del secolo IV a.C. e un piccolo tempio. Della successiva città, la romana Volsinii, fondata dagli scampati alla distruzione di Velzna (264 a.C.) restano, l’anfiteatro, le terme, ponti, strade e necropoli.
L’antico borgo medievale, molto ben conservato, ospita la Collegiata in stile romanico di Santa Cristina, eretta nel secolo XI su antiche e in parte inesplorate, catacombe Cristiane e una Cappella costruita nel 1693 a ricordo del miracolo Eucaristico del 1263. Il Castello (secolo XIII-XIV) che domina il borgo dall’alto, restaurato di recente, ospita oggi l’interessante museo territoriale del lago. Bolsena, cittadina rivierasca che ha donato il nome all’omonimo lago, si trova in un territorio che da sempre per la sua amenità, ha favorito l’insediamento umano.
L’etrusca Velzna o Volsinii nella forma latina, la potente città che per la maggior parte degli studiosi, si trovava sul colle che ospita attualmente Orvieto e che i romani distrussero completamente nel 264 a.C. fu con ogni probabilità la sua antenata. Furono, infatti, gli scampati alla distruzione, costretti dai conquistatori a trasferirsi nelle vicinanze dell’attuale Bolsena, a rifondare la città con lo stesso nome Volsinii.
La città romana, dopo alcuni decenni di stenti, favorita dalla sua posizione sul lago e dall’apertura della Via Cassia, acquistò notorietà e importanza fino a conquistare l’elezione a municipio; prestigio che rimase immutato anche nel primo periodo del Cristianesimo di cui conserva le catacombe di Santa Cristina (la martire cui oggi è dedicata la Collegiata) ancora parzialmente inesplorate che sono fra le più vaste ed importanti del Lazio. Conobbe poi un periodo di decadenza, dovuta alle distruzioni subite dai Longobardi a metà del V secolo e successivamente dai vari contendenti che si disputarono il suo possesso, prima di passare definitivamente al patrimonio della Chiesa che lo mantenne con alterne fortune fino all’avvento dell’unità d’Italia del 1861.
Motivo di notorietà per Bolsena, furono anche i pellegrini che per secoli la transitarono scendendo dal Nord verso Roma sulla preferenziale Via Francigena, che da Siena s’identificava con la Via Cassia, già percorsa in precedenza dai Longobardi. Da ovunque si osservi oggi, Bolsena offre il caratteristico aspetto di un piccolo borgo medievale. In inverno è abitata da poco più di 4.000 persone che vi risiedono stabilmente, e la quiete è appena animata dal traffico che scorre sulla Cassia e da gruppetti di visitatori, qui sospinti da intenti religiosi o di studio.
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